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Correzioni e mercati Orso: cosa fare?

Data pubblicazione: 17 aprile 2025

Autore:

Wealthype.ai per Fineco Bank
Rappresentazione visiva dell'articolo: Correzioni e mercati Orso: cosa fare?
  1. E’ quando i mercati si muovono che scopri che tipo di investitore sei
  2. Correzioni, mercati Orso, Cigni Neri si sono sempre verificati e possono verificarsi ancora.
  3. La soluzione? Farsi trovare preparati predisponendo per tempo un’adeguata pianificazione.


I MERCATI ORSO DEL PASSATO SONO STATI TENDENZIALMENTE PIÙ BREVI DEI MERCATI TORO

Durata e ritorno medio delle due fasi di mercato a confronto

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Fonte: Schwab Center for Financial Research su dati Bloomberg al 31 dicembre 2024

(Rendimenti dell’S&P 500 dal 12/12/1961 al 31/12/2024)


Belli, i tempi dei picchi di mercato: l’ultima volta che gli indici statunitensi S&P 500 e Nasdaq Composite ne hanno raggiunto uno era il 19 febbraio 2025. Da allora, già nella prima metà di marzo si parlava di correzione; agli inizi di aprile, dalla correzione si è scivolati in quello che è subito parso un vero e proprio mercato Orso. Abbiamo già accennato, in altri articoli, alla differenza tra correzione e mercato Orso.


La riepiloghiamo qui di seguito:


  1. indicativamente, si ritiene che si verifichi una correzione quando un indice del mercato azionario (per esempio l’S&P 500, il benchmark dell’azionario USA e l’indice azionario più importante al mondo) registra un calo compreso tra il 10% e il 20% rispetto al picco precedente;
  2. se il calo supera il 20%, scatta il cosiddetto “mercato Orso”, ossia una fase di mercato nella quale prevalgono i ribassi;
  3. il mercato Orso si chiama così in onore del temibile urside, che attacca calando potenti zampate dall’alto verso il basso (un po’ come le flessioni del mercato, appunto), e si contrappone al mercato Toro, cioè la fase di mercato nella quale prevalgono i rialzi (intitolata al toro perché il possente bovino attacca invece caricando devastanti cornate dal basso verso l’alto).


La differenza tra mercato Orso e Toro la possiamo sintetizzare così.


MERCATO TORO VS. MERCATO ORSO: UNA DEFINIZIONE

Agli investitori il Bull market piace di più, mentre l’Orso suscita apprensione

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Fonte: Elaborazione Wealthype


Le fasi di mercato Orso alimentano sempre una grandissima ansia


Siccome, però, non si possono evitare, è utile riuscire a metterle nella giusta prospettiva. È quello che ha fatto per esempio lo Schwab Center for Financial Research (1), il quale ha evidenziato comedal 1966 le fasi di mercato Orso abbiano avuto una durata media di circa 14 mesi, assai meno delle fasi Toro, come del resto ci mostra il grafico in apertura.


Tutto molto interessante, d’accordo. Però, quando si è nel pieno della buriana, è difficile mantenere la lucidità e il distacco necessari per capire cosa fare. Quello che ci dice il nostro cervello, attingendo ai suoi meccanismi più primordiali, è “scappa, scappa, scappa”: è la risposta di attacco e fuga che è innata nel nostro cervello, fin dall’alba dei tempi, di fronte alle minacce e ai pericoli. Ma ha davvero senso scappare di fronte a una correzione o a una vera e propria fase Orso?


Se ci segui da un po’, conosci già la nostra risposta: no, non ha senso. L’unica scelta davvero sensata è continuare a rimanere investiti. La ragione? Te la ribadiamo nel grafico qui di seguito, che abbiamo ricavato da una simulazione della società Hartford Funds (2). In pratica, nella sua simulazione – che, come tutte le simulazioni, contiene uno scenario eventuale – la Hartford Funds mette a confronto i risultati che un ipotetico investitore avrebbe ottenuto nel 2024 avendo investito 10.000 dollari USA nel 1980. L’orizzonte temporale assunto, perciò, è apprezzabilmente lungo.


L’INVESTITORE APPRENSIVO NON FA GLI INTERESSI DEL SUO CAPITALE

Crescita ipotetica di 10.000 dollari USA investiti nell’indice S&P 500 (1980-2024)

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Fonti: Hartford Funds, Thomson Reuters


La simulazione, di cui noi abbiamo ricavato una sintesi, ci dice quanto segue.


  1. L’investitore “apprensivo”, pronto a spostare 2.000 dollari nei titoli di Stato USA (T-Bills (3)) a 30 giorni ogni volta che il mercato cala dell’8% in un mese, a fine periodo avrebbe ottenuto – buon per lui – una crescita di quasi 770.000 dollari.
  2. Ancor meglio, però, avrebbe fatto l’investitore “buy and hold”, quello che compra e tiene in portafoglio: rimanendo saldo anche nelle fasi di maggior volatilità, a fine periodo costui avrebbe riportato una crescita superiore a 1,7 milioni di dollari USA.
  3. C’è un terzo caso ed è quello dell’investitore “opportunistico”: non solo non è fuggito di fronte alle onde dei vari (grandi, medi e piccoli) tsunami, ma è addirittura corso loro incontro, investendo 2.000 dollari ogni volta che il mercato è andato giù di oltre l’8% in un mese: questo investitore, secondo la simulazione, a fine periodo beneficerebbe di una crescita del capitale di oltre 2,6 milioni di dollari USA.


Cosa fare, quindi, durante le correzioni e le fasi Orso?


I tedeschi dicono “Halt”: vuol dire “stop”, “fermati”. Non prendere decisioni quando sei preda di forti emozioni (com’è un po’ l’ansia di questi giorni). “Halt” è però anche un acronimo, che gli esperti di emozioni e di decision making usano per ricordarci di evitare di fare scelte quando siamo Hungry (affamati), Angry (arrabbiati), Lonely (soli) e Tired (stanchi). In generale, possiamo dire che è sempre bene evitare di decidere cose quando si è emotivamente vulnerabili. Come, appunto, in queste settimane di sali e (soprattutto) scendi dei mercati.


E se sul piano emotivo il consiglio è quello di ascoltarti e di accettare anche le emozioni negative (evitando però di prendere decisioni mentre sei in preda ad esse), come investitore devi tener presente che le correzioni, gli Orsi e i Cigni Neri prima o poi arrivano. È bene quindi farti trovare pronto. Come? Predisponendo per tempo un adeguato piano finanziario e poi – diciamo così – dimenticandotelo. In questo modo, puoi evitare sia certi azzardi da investitore “opportunistico”, sia (e, anzi, soprattutto) i passi falsi dell’“apprensivo”.


Se c’è una lezione che certe fasi di mercato ti possono aiutare a tenere a mente è che non pianificare vuol dire predisporsi a subire le ripercussioni dei cali (e delle fisiologiche reazioni emotive che questi suscitano). La natura ciclica del mercato è una verità fondamentale che gli investitori devono sempre tener presente: un portafoglio diversificato, composto da un adeguato assortimento di investimenti, può contribuire a ridurre l’impatto dei momenti “no”. Come si dice: provare per credere.


E se ancora non hai pianificato? Niente panico: parlane con un bravo consulente.



(1) https://www.schwab.com/learn/story/market-correction-what-does-it-mean

(2) https://www.hartfordfunds.com/practice-management/client-conversations/managing-volatility/how-to-learn-to-worry-less-and-love-a-market-correction.html

(3) I T-Bills sono garantiti dal governo statunitense per quanto riguarda il pagamento puntuale del capitale e degli interessi e generalmente presentano un rischio e un rendimento inferiori rispetto alle obbligazioni e alle azioni. È infatti importante ricordare che gli investimenti azionari sono soggetti alla volatilità del mercato e presentano un rischio maggiore rispetto ai T-Bills e agli altri investimenti in contanti.

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